Il Pigneto si offre oggi come una vera e propria isola urbana, una piccola città nella città in cui i residenti storici si confondono con i nuovi abitanti, attratti in massa dalla tipicità del quartiere. Un luogo affascinante e ricco di umanità, scelto come scenario per alcuni dei più importanti film del Neorealismo e non solo:

Roma Città Aperta (Rossellini, 1945), di cui è memorabile la scena di Pina, interpretata da Anna Magnani, uccisa in Via Raimondo Montecuccoli;
Bellissima (Visconti, 1951) con Anna Magnani e Walter Chiari;
Domenica della buona gente (Majano, 1953) con Sophia Loren e Nino Manfredi;
Il Ferroviere (Germi, 1955) con Pietro Germi, Sylva Koscina, Luisa Della Noce e Carlo Giuffrè;
Audace colpo dei soliti ignoti (Loy, 1960) con Vittorio Gassman, Claudia Cardinale, Renato Salvatori, Nino Manfredi e Tiberio Murgia;
Accattone (Pasolini, 1960) con Franco Citti;
Una vita difficile (Dino Risi, 1961) con Alberto Sordi;
Ultrà (Ricky Tognazzi, 1990) con Claudio Amendola;
Nestore, l'ultima corsa (Alberto Sordi, 1994) con Alberto Sordi.

La vocazione naturale del Pigneto ad essere scenario cinematografico è ascrivibile alla particolarità della sua storia, fatta di gente semplice: ferrovieri, operai e artigiani che abitavano una periferia sorta a pochi passi dal centro di Roma e che Pasolini chiamava "la corona di spine che cinge la città di Dio".